lunedì 3 giugno 2013

A Trumpet for the Sky _ Chet Baker Trio, Live at Club 21, Paris 1983 _ Vol. 1


Tempo fa girava la storia del collezionista francese, Yves Lucas, che aveva 64 LP di Chet Baker pubblicati fino al 1980 nella sua collezione e che si sorprese, nel maggio del ’88, ad averne più del doppio.


Penso che ad oggi potremmo facilmente contare più di 200 dischi a nome del trombettista di Yale, almeno questa è la mole che occupano sui miei scaffali, escludendo il materiale che è stato ristampato più e più volte con titoli e cover diversi ed i tanti bootleg mai pubblicati né in vinile, né in CD. Un’affascinante costellazione musicale, per una stella più unica che rara.


Il discorso sul mercato ipertrofico sarebbe troppo lungo e, per me, poco interessante, anche se ho trovato diversi spunti di riflessione su "Il Caso Chet Baker", l'articolo dedicato all’argomento da Giuseppe Piacentino. È comunque un tema che si dovrebbe esaminare per tutte le pubblicazioni “ufficiali” saltate fuori dai cassetti privati dei fan o dagli archivi dei produttori e vale per Chet, come per Miles, Monk o Trane, solo che per il caso Baker, andrebbe affrontato navigando in un mare sconfinato di etichette, prima che di pubblicazioni, a differenza degli altri, comunemente più fedeli.
 .

La diatriba sugli inediti, invece, è l’aspetto più interessante del ragionamento, in quanto salvare delle testimonianze dall’oblio, a prescindere dalla qualità sonora o dai rumori di fondo, è un segno di grande apertura mentale e di capacità di vedere oltre lo steccato del mercato comune, e la loro condivisione trasmette generosità ed una tutela della memoria storica, poco comune ai più.


«La questione non è oziosa. Ormai sta finendo un’epoca: finora sono stati i privati a salvare dal naufragio i sacri testi del jazz. Ma i documenti diventano vecchi, fragili, e si accumulano in montagne: per i privati sarà impossibile continuare a conservarli. Che facciamo allora, buttiamo tutto? Oppure riversiamo su disco qualunque starnuto?»


Questo è l’incipit di un articolo di Marcello Piras, apparso su Musica Jazz nel 1990, per recensire “Brownie and Chet” un disco della Philology che documentava per sempre degli esercizi casalinghi in solo su “Cherokee” di Clifford Brown ed una quarantina di minuti inediti di Chet Baker, registrati perlopiù in studi televisivi tra il 1954 ed il ’56 con, tra gli altri, Phil Urso e Scott La Faro.


Anche “A Trumpet for the Sky” è un live registrato “dai tavoli” del Club 21 di Parigi da Paolo Piangiarelli, probabilmente il 1° ed il 2 di settembre 1983. Basta sentire le richieste di fare silenzio che partono appena prima di “Leaving” per capire che ci troveremo ad ascoltare un live così com’è stato, senza la fredda pulizia delle registrazioni preparate ma con tutta l’atmosfera di una serata unica, con il chiacchiericcio in sottofondo che potrebbe disturbare i puristi, ma che mi fa sentire ancora più vicino a quel palcoscenico, anziché immaginare l’evento dietro un asettico vetro di uno studio qualsiasi.


Ed infatti Chet suona magnificamente per un’ora e mezza, nella prediletta formazione in trio con Michel Graillier al piano e Riccardo Del Frà, che è straordinario al contrabbasso. Il racconto di Baker qui sembra pulito e spedito come raramente gli succederà in questi ultimi anni, con un’insolita propensione per le note alte, ed una rinnovata capacità di tenerle, con una fascinazione per il momento che lo porta a dilatare i temi ben oltre i dieci minuti soliti…


Magari qualcuno si sentirà frustrato nell’ascolto imperfetto di questo live, che si completa in un secondo volume di prossima condivisione, sopporterà con fatica il basso che è predominante nella traccia, non nella forma, di questa registrazione, ma sarebbe come voler cambiare continuamente tavolo a concerto iniziato, anziché chiudere gli occhi e lasciarsi andare all’emozione.

A me non piace farlo, e credo che nemmeno Chet approverebbe.
 

«Era importante evitare che questo materiale andasse perduto» dice ancora Piras nell’articolo citato, affermazione che calza a pennello anche per questo caso, «bene ha fatto chi lo ha portato finalmente alla luce del sole».


Ciao Chet,
grazie Paolo!

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Credits:

A Trumpet for the Sky _ Vol. 1

Label: Philology
Catalog#: W 55.2
Format: CD
Country: Italy
Recorded at Club 21, Paris
1st and 2nd September 1983

Chet Baker (trumpet, voc),
Michel Graillier (piano)
Riccardo Del Frà (bass),

 

1) Leaving - 15:18
2) Margarine - 7:50
3) My Funny Valentine - 11:40
4) Love for Sale - 4:29



5) Funk in Deep Freeze - 3:23
6) Ellen and David - 10:51
7) Arbor Way - 11:55
8) Just Friends - 6:03
9) Margarine (II) - 7:53

4 commenti:

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